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Continua la sua riflessione sullo spazio legato al colore e alla luce, che diventerà il tema dominante della sua opera. La luce è concepita come un valore strutturale, non dipinta ma creata all'interno del dipinto mediante segni incisi sulla superficie pittorica. E' questa la tecnica del grattage che caratterizzerà tutta la sua futura produzione artistica, e che appare ben definita nelle opere esposte alla Biennale di Venezia nel 1954, chiamate Motivi sui vuoti. Nel corso degli anni sessanta e settanta De Luigi prosegue la sua ricerca sulla luce. Partecipa a manifestazioni artistiche nazionali e internazionali, tra cui si ricordano le Biennali di Venezia del 1930, 1932, 1948, 1950, 1952, 1954, 1962 (sala personale), 1968 (sala personale) e le Quadriennali di Roma del 1959, 1972. Nel 1980 la Biennale di Venezia organizza una mostra retrospettiva nella chiesa di S.Stae. Nel 1991 a Venezia, Galleria d'Arte Moderna di Ca' Pesaro, e nel 1997 a Sacile, Palazzo Regazzoni - Flangini Biglia, sono state organizzate importanti mostre antologiche.
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