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E’ il momento del passaggio dalle opere figurative di richiamo fumettistico al cosiddetto ciclo “delle api”: il motivo iconografico dell’ape, presente in tutte le sue opere e continuamente rielaborato da una tela all’altra è la citazione di un emblema militare francese della prima guerra mondiale. Le api segnano anche il passaggio da una pittura dalle forme ancora naturalistiche a una riduzione della forma naturale alla sua traccia schematizzata; ne consegue un progressivo passaggio verso l’astrazione geometrica e informale dove il corpo dell’ape arriva ad annullarsi nel vortice di una frenesia di memoria futurista e vangoghiana, sino alla realizzazione scultorea tridimensionale dell’ape stessa. Il passaggio alla scultura avviene nel 1984 quando una ditta specializzata in giochi per bambini e arredi di scuole per l’infanzia commissiona all’artista la realizzazione di un grande parco giochi, che in seguito sarà esposto in importanti mostre a Parigi, Genova e Milano; le stesse opere verranno utilizzate nel 1987 come scenografia di un programma per bambini trasmesso dalla Rai. Il passo dalla scultura bidimensione a quella tridimensionale è breve e le prime sculture raffigurano inizialmente bambini paffuti, impegnati in esercitazioni ginniche di destrezza su morbidi cuscini o in improbabili piramidi umane, ma anche animali, domestici e non, che sono talora associati a un putto o che autonomamente occupano la scena. Tutto si svolge all’insegna di un’ironia, di un gioco, di una spensieratezza, e di quella tenerezza che sempre caratterizza il rapporto tra bambini e animali; presto, tuttavia, in quest’aura infantile s’insinuano l’enigma e il mistero. Dopo avere lavorato sul monocromo bianco, Wal è progressivamente passato, nelle opere degli ultimi anni, a colori sfarzosi e squillanti, che rivestono il corpo dei putti e degli animali, e, attraverso le tessere del mosaico (ottenute da frammenti di piastrelle di ceramica smaltata), scendono a adornare le ardite nuove strutture su cui questi protagonisti di una infanzia perduta si sono installati, facendosi trofei della memoria.
Le opere risultano di assoluta leggerezza, che non è solo propria dei materiali, ma del sentimento della visione, come se queste creature fossero sul punto d’involarsi nell’aria e di farci inoltrare in un mondo rarefatto, dominato dall’immaginazione più sfrenata, dal sogno a occhi aperti, dalla capacità di stupire e di stupirsi; una dimensione forse perduta, della quale proviamo nostalgia. Principali mostre personali e collettive 1977e 1978 Galleria Cenobio Visualità – Kunst/Grenzen, Multi Art Point, Amsterdam – Metafisica del quotidiano, Galleria d’Arte Moderna Bologna – Art 9 Basel; 1979 Studio Cannaviello – Mona Lisa im 20. Jahrhundert, Musei d’Arte Moderna, Tokyo, Osaka, Sapporo, Ohita, Chiba; 1980 –dieci anni dopo. I Nuovi-nuovi, Galleria d’Arte Moderna Bologna; 1981 Peinture de che valet, NRA, Paris; 1982 XII Premio Nazionale Città di Gallarate, Galleria d’Arte Moderna Gallarate; 1983 Galleria la Minima, Reggio Emilia; 1984 Galleria Annunciata, Milano – Galleria la Chiocciola, Padova; 1985 XXIV Salon International du jouet, Parc des Expositions de Paris – Musei Civici Reggio Emilia – An- niottanta, Galleria d’Arte Moderna Bologna; 1987 Immagine elettronica, Rotonda della Besana Milano; 1990 Araldica, Studio Cavalieri Bologna; 1993 Musei Civici Reggio Emilia; 1994 Instituto Cultural Cabanas, Jalisco, Messico – Unversity Club, Guadalajara Messico – Studio Venticinque Milano; 1997 Galerie Bertrand Kass Innsbruck – Artisti milanesi, Palais Palffy, Wien; 1998 Galleria Civica, Cortina d’Ampezzo; 1999 Mito moto, Chiostri di San Domenico, Reggio Emilia; 2001 Castello di Rossena, Canossa – Protagonisti Galleria Centro Steccata; 2004 Galerie G. Olomuc (Repubblica Ceca); 2006 MiArt Galleria Centro Steccata; 2007 Baby body, Kunsthalle Darmstadt – Galerie Studio Art Deco, Francoforte – Frank Pages Art Galerie, Baden Baden; 2008 Zonca e Zonca Milano - Galleria Centro Steccata Parma; 2009 Siamo sempre Nuovi-nuovi Frittelli Firenze, Galleria Centro Steccata Parma, Studio Vigato Alessandria, Galleria del Tasso Bergamo; 2009 Galleria d’Arte Radium Artis Pietrasanta; 2010 L’arte mascherata, Officina delle Arti, Reggio Emilia; 2011 XLIV Premio Vasto; nel 2013 mostra “Wal ovvero il rinnovabile mistero della stupefazione” Galleria Centro steccata (Milano); nel 2015 per tutto il periodo di Expo 2015, le sculture dell’artista sono state esposte in un percorso che si espande nella Città di Stresa; 2017 “Il meraviglioso mondo di Wal. Sculture fantastiche, animali magici e dove cercarli”, Museo Casina delle Civette (Roma).
Il rapporto tra Wal e la Galleria dura dagli anni 80 e le opere dell’artista sono sempre presenti in esposizione e nelle numerose fiere alle quali partecipa la galleria.
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