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GENTILINI Franco

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Franco Gentilini nasce a Faenza il 4 agosto 1919 da Luigi, calzolaio, e dalla sua seconda moglie, Annunziata Cenni. È minore di sette anni di una unica sorella, Maria. 1921 Tra il 1921 e il 1925 si iscrive ai corsi serali della Scuola Comunale “T. Minardi” di Disegno e Plastica per Artigiani e contemporaneamente lavora come apprendista nella fabbrica di ceramiche “Focaccia & Melandri”, frequentando la Pinacoteca Comunale e studiando di notte la pittura antica. È probabilmente in questo periodo che si colloca il suo viaggio a Bologna per mostrare i suoi disegni al pittore Giovanni Romagnoli, titolare della cattedra di Pittura all’Accademia di Belle Arti della città; questi lo incoraggia a lavorare da solo invece di iscriversi all’Accademia, e lo presenta al critico d’arte Nino Bertocchi. 1927 Diviene aiutante del pittore Mario Ortolani, proprietario di una piccola fabbrica di maioliche, presso il quale vede numerose riproduzioni degli Impressionisti, di Cézanne, dei Cubisti. 1928 Dipinge figure, ritratti di amici, paesaggi della campagna e della periferia faentina. Un bronzo e una terracotta realizzati tra il 1928 e il 1929, sono tra i suoi pochi esempi di scultura. 1929 Primo viaggio a Roma, dove soggiorna per alcune settimane.

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Espone a Bologna alla I Mostra Regionale del Sindacato Fascista Emiliano-Romagnolo degli Artisti che sarà la prima di una nutrita serie. Adibisce a studio uno stanzone al piano rialzato di una fabbrica in abbandono, l’antica Cereria Ghinassi di Faenza. 1930 La giuria della XVII Biennale di Venezia accetta un suo quadro. Primo viaggio a Parigi per studiare dal vero gli Impressionisti e Cézanne. Si diploma al “Corso libero di stile per Ceramisti” alla Regia Scuola per la Ceramica di Faenza. 1932 Si trasferisce definitivamente a Roma dove, frequentando la Terza Saletta del Caffè Aragno, conosce Renato Barilli, Vincenzo Cardarelli, Emilio Cecchi e Giuseppe Ungaretti e i giovani Leonardo Sinisgalli, Luigi Diemoz, Enrico Falqui e Corrado Cagli, ai quali si lega per stima, amicizia e rapporti di collaborazione. 1933 Prima personale alla “Galleria di Roma” diretta da Pier Maria Bardi: successo di critica e di stampa. 1934 Da quest’anno entra come disegnatore nelle redazioni di “Quadrivio” e de “L’Italia Letteraria”. 1935 Partecipa alla II Quadriennale di Roma con due opere: una di queste, Giovani in riva al mare (1934), viene acquistata dal Governatorato Romano per le Collezioni Capitoline. 1936 Partecipa alla XX Biennale di Venezia. Vince il Premio San Remo per la pittura con il bozzetto per un affresco sulla Maternità destinato alla Casa Maternità e Infanzia di Roma. 1937 Prima esposizione all’estero, al Carnegie Institute di Pittsburgh. Illustra la piccola monografia di Renato Mucci Victor De Sabata per le Edizioni Carabba, Lanciano. 1938 Per la XXI Biennale di Venezia realizza sulla parete esterna del Padiglione Italiano l’affresco La nascita di Roma, commissionato l’anno precedente. Alla fine dell’anno si trasferisce nello studio di Via Margutta 17. Illustra Poesie di Renato Mucci, Edizioni del Cavallino, Venezia.  1939 Ha una sala con venti opere alla III Quadriennale di Roma, dove ottiene un premio in denaro. Si autopresenta in catalogo. Viene nominato senza concorso, dal ministro Bottai, titolare della cattedra di Ornato Disegnato al Regio Liceo Artistico di Firenze. Nell’ambiente artistico-letterario fiorentino del Caffè “Giubbe Rosse” incontra, tra gli altri, Piero Bigongiari, Alfonso Gatto, Enrico Vallecchi, Giuseppe De Robertis, Alessandro Bonsanti. In casa di Felice Carena, conosce Mario Luzi e Tommaso Landolfi. 1940 Vince il concorso bandito per ‘La decorazione in mosaico nel salone del Palazzo dei Ricevimenti e Congressi’ dell’E42, al quale ha partecipato con il gruppo composto da Quaroni, Capizzano e Guerrini. Nell’Antisala dei Commissari, sceglie di eseguire una grande Composizione allegorica (Festa Campestre), con pittura murale a tempera. Inizia la collaborazione come illustratore della rivista “Primato”. Sposa Stefania Giorgi, figlia di un medico pisano. 1941 Collabora come disegnatore per la rivista “Documento”. Illustra Prose di Renato Mucci, Edizioni del Cavallino, Venezia. 1942 Ha una parete alla XXIII Biennale di Venezia. Iniziano le vacanze estive a Chioggia, la cui spiaggia sarà soggetto di molti dipinti del periodo. 1943 Alla IV Quadriennale di Roma, dove espone otto opere e ottiene un premio, la Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma acquista il dipinto La camera incantata (1943). 1944 Nasce Orsola, sua unica figlia. Esce la sua prima cartella di incisioni: Proverbi, Libreria Margherita e Documento Editore, Roma. 1945 Inizia la collaborazione alla rivista “Radiovoci”. Illustra Markurell, di Hjalmar Bergman, Edizioni Delfino, Roma. 1946 Espone con l’Art Club al Cairo e ad Alessandria d’Egitto. Collettive a Buenos Aires, San Paolo del Brasile, Santiago del Cile e alla Galleria Faber di Torino. 1947 Partecipa alla collettiva Contemporary Roman Painters alla The Whyte Gallery di Washington. Da quest’anno si moltiplicano le esposizioni all’estero, organizzate anche dall’Art Club, dalla cui sede romana riceve, ex-aequo con Omiccioli, il premio della Fondazione Scientifica Romana della marchesa J. Umiascowska.  1948 Con tre opere partecipa alla Rassegna Nazionale di Arti Figurative, organizzata dall’Ente della Quadriennale di Roma alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna, e alla XXIV Biennale di Venezia. Personale alla Galleria Athena di Roma. Prima personale alla Galleria del Naviglio, Milano. 1949 Personale alla Galleria La Medusa, Napoli. Esce, edita da Luigi De Luca (Istituto Grafico Tiberino), la prima monografia su Gentilini, con testo di Ferruccio Ulivi. 1950 Gli viene assegnato il ‘Premio Vie Nuove’ per la pittura. Prima personale a Parigi alla Galerie Rive Gauche, presentato da Guido Piovene, dove espone, oltre ai dipinti, dieci disegni per La Metamorfosi di Franz Kafka. È invitato alla XXV Biennale di Venezia. Esegue le scene e i costumi per l’Anfiparnaso di Orazio Vecchi, rappresentato al Teatro Eliseo di Roma. Riprende la docenza, sospesa per la guerra, al Liceo Artistico di Roma. 1951 Personale alla Studio d’Arte Palma, Roma. Con l’Art Club di Roma espone a Göteborg, Helsinki, Oslo, Copenhagen. Gli viene assegnato, ex-aequo con Vespignani, il Gran Premio di Pittura ‘Esso’. 1952 Personali alla Galleria del Naviglio, Milano, e alla XXVI Biennale di Venezia, dove vince il Premio Società SNIA Viscosa. Esce la monografia, edita dal Cavallino di Venezia, con un saggio di Alberto Moravia. 1953 Inizia la collaborazione con la rivista “Civiltà delle Macchine” diretta da Leonardo Sinisgalli. L’editore Luigi De Luca (Roma) stampa la cartella La metamorfosi di Kafka illustrata da undici disegni di Gentilini. Personale alla Galerie Rive Gauche di Parigi, dove conosce Henri Michaux e Gualtieri di San Lazzaro e visita lo studio di Jean Dubuffet. Prima partecipazione al “Maggio di Bari”. In estate soggiorna in Sicilia. 1954 Personali alla Main Street Gallery di Chicago e alla Galleria dell’Obelisco di Roma. Collettiva Young Italian Painters - Eterna Primavera al Cincinnati Art Museum, Ohio (trasferita poi a Chicago, Los Angeles, Santa Barbara, San Francisco, Denver, New York). Vince il IV° Premio Graziano 1954. Si lega per contratto al mercante Carlo Cardazzo, delle Gallerie del Cavallino, Venezia, e del Naviglio, Milano. 1955 Partecipa a rassegne di arte italiana contemporanea in Spagna e Francia (Barcellona, Madrid, San Sebastian, Tolone, Marsiglia), in Giappone (Kamakura, Tokyo, Kyoto, Osaka) e a San Paolo del Brasile. Inizia la sua presenza alle Biennali dell’incisione italiana all’Opera Bevilacqua La Masa di Venezia. Ottiene, per concorso, la cattedra di Pittura all’Accademia di Belle Arti di Roma, dove insegnerà fino al 1977. Alla VII Quadriennale romana, dove espone nove dipinti, vince, per la pittura, il Premio Parlamento della Camera dei Deputati. 1956 Collettiva itinerante in Australia (Perth, Adelaide, Melbourne, Hobart, Sidney, Brisbane). Personali alla Galleria del Cavallino (Venezia), del Naviglio (Milano) e Selecta (Roma). Due suoi dipinti appartenenti alla Collezione Estorick vengono esposti alla Tate Gallery di Londra, in una collettiva poi trasferita a Plymouth e Birmingham. Escono Banchetti, Edizioni all’Insegna del Pesce d’Oro, Milano, con diciannove poesie di Leonardo Sinisgalli e quattordici riproduzioni di dipinti di Gentilini, e il volume di Raffaele Carrieri Blu Turco, Edizioni del Cavallino, Venezia, con sei disegni. 1957 Collettiva al Museo Puskin di Mosca. A Pasqua viaggia in Spagna con la famiglia. Personali alla Galerie Rive Gauche di Parigi, alle Blair Laing Galleries di Toronto, alla Crane Kalman Gallery di Londra (trasferita poi alla sede di Manchester) e alla Galería de Arte Contemporáneo di Caracas. Trascorre le vacanze estive a Serapo, dove villeggiano anche Libero de Libero, Romeo Lucchese, Carlo Bernari, Giovanni Macchia. 1958 Partecipa al IX Premio del Fiorino di Firenze e al ‘Maggio di Bari’, dove ottiene il premio Ramoscello d’oro. Ha una sala alla XXIX Biennale di Venezia, dove vince il Premio-acquisto ‘Società Ceramica Richard-Ginori’ di Milano. Personale alla Galleria del Naviglio. Illustra con sei disegni La formica argentina di Italo Calvino, edito dal Sodalizio del Libro, Venezia. Per le Edizioni del Cavallino, Venezia, esce la monografia con testo di Guido Ballo. 1959 Personali alla Galleria R. Rotta di Genova e alla John Heller Gallery di New York, in occasione della quale riceve l’incarico dalla rivista “Fortune” di Chicago di realizzare una serie di tele sui Ponti di New York, per illustrare il numero 2 del febbraio 1960 della rivista. Elabora poi, nello studio romano, gli appunti presi durante il mese di soggiorno a New York. Le opere, in seguito, verranno esposte in una mostra itinerante negli Stati Uniti. Tre opere appartenenti alla Collezione Minima di Cesare Zavattini vengono esposte a Palazzo Strozzi di Firenze. Collettiva Peintres et Sculpteurs Italiens du Futurisme à nos jours a Blois, Charleroi, Digione, Lione, Saint-Etienne. Partecipa alla Mostra dei Mosaici Moderni al Museo Nazionale di Ravenna, con un mosaico realizzato durante l’anno da Romolo Papa su un suo cartone. L’esposizione toccherà, dal 1960 al 1963, Francia, Germania, Stati Uniti, Grecia ed ex-Jugoslavia. Partecipa con cinque opere alla VIII Quadriennale di Roma. Aglauco Casadio realizza, per la Corona Cinematografica di Roma, il documentario Gentilini, con testi di Milena Milani e musiche di Piero Piccioni. 1960 Personale alla World House Gallery di New York, dedicata ai dipinti realizzati per la rivista “Fortune”, e alla Galleria del Cavallino di Venezia, incentrata sulle chiese veneziane. Collettive ad Amsterdam, Lucerna, Londra, Parigi e personale a due con Migneco a Berlino Ovest. In estate soggiorna a Capri con la famiglia. Il dipinto Tavolo da lavoro n. 3 (1960) viene acquistato alla mostra Pittura Italiana Contemporanea allestita nel Palazzo della Permanente di Milano ed entra a far parte della Raccolta Grassi. 1961 La rivista “Epoca”, Milano, nel centenario dell’Unità d’Italia, gli commissiona un dipinto da utilizzare per un servizio sulla grande industria italiana. Dipinge Gli altiforni della Finsider. Personali al Palais des Beaux-Arts di Bruxelles, alla Galleria L’Attico di Roma (con presentazione di Giuseppe Ungaretti), alla Galleria Toninelli e al Naviglio di Milano, alla Santacroce di Firenze. Collettive a Hartford, Oslo, Verona, Torino, Kansas City, Wichita. Esce il volume di Leonardo Sinisgalli Il Re e l’Indovino, Edizioni Castaldi, Roma, con una litografia e sei acqueforti. 1962 Con Campigli espone alla Galleria del Naviglio di Milano e con Caruso all’Istituto Italiano di Cultura di Tokyo. Viaggia in Unione Sovietica insieme a Carlo Cardazzo e con Scanavino, Bacci e Capogrossi, in occasione della mostra Arte e Industria allestita al Parco Sokolniki di Mosca. Collettive al Palazzo della Permanente, Milano, e al Castello Estense, Ferrara. Personale alla galleria Cavallino 2 di Venezia. Termina la grande pala d’altare dedicata a Sant’Antonio da Padova, commissionatagli l’anno prima da Enrico Mattei, presidente dell’ENI, per la chiesa di San Donato Milanese. 1963 Esegue le scene ed i costumi per il dramma giocoso Il Filosofo di campagna di Carlo Goldoni con musiche di Baldassarre Galuppi, rappresentato al Teatro della Cometa di Roma. Personale alla Galerie Rive Gauche di Parigi. Collettive a Palazzo Strozzi, Firenze, Palazzo delle Esposizioni, Roma, Galleria Narciso, Torino, Palazzo di Città, Beirut. Personale alla Galleria del Cavallino, Venezia. Vince il Premio Nazionale di Pittura Campione d’Italia. In questo anno, in agosto, dopo brevissima malattia, muore la moglie Stefania e, in novembre, scompare l’amico mercante Carlo Cardazzo. Edita dalla Riunione Adriatica di Sicurtà, Milano, esce la monografia Gentilini, con un testo di Libero de Libero. 1964 Collettiva a Tokyo, Osaka, Nagoya; per l’occasione si reca in Giappone per conto dell’UNESCO. Progetta la scenografia per La Bugiarda di Diego Fabbri, rappresentata al Teatro Quirino di Roma. Personali alla Galleria La Bussola di Torino, alla Galleria del Cavallino di Venezia. Ha una sala al Sesto Premio Nazionale di Pittura Silvestro Lega, Modigliana. Collettive a Londra, Roma, Milano, Ancona; grande antologica di grafica alla Galleria Il Torcoliere, Roma. La rivista “Panorama delle Arti” di Roma, gli dedica un numero monografico con testi di Libero de Libero e Leonardo Sinisgalli. Acquista e ristruttura, nella campagna di Guardistallo (Pisa), sulle colline sopra Cecina, un casale che denomina ‘I Tramerini’ dal nome locale del rosmarino e dove passerà le estati in vista del mare. 1965 Vince il Premio per la litografia alla VI biennale dell’incisione italiana contemporanea all’Opera Bevilacqua La Masa, Venezia, e il Premio Pinerolo. Prima antologica di dipinti, all’Ente Premi Roma (Palazzo Barberini), presentata da Raffaele Carrieri, Virgilio Guzzi e Giovanni Sangiorgi. A Ravenna, partecipa alla Mostra dei Mosaici di tema Dantesco, allestita alla Loggetta Lombardesca. È nominato membro corrispondente dell'Accademia di San Luca di Roma. Con una serie di dipinti illustra il n. 6 della rivista “Persona”. È presente con sei opere alla IX Quadriennale romana. Partecipa con due disegni all’illustrazione de La Divina Commedia di Dante Alighieri pubblicata da Aldo Martello Editore, Bologna. 1966 Sala personale alla XXXIII Biennale di Venezia, presentato da Marco Valsecchi. In mostra anche dipinti ispirati alla storia Ippolita, scritta per l’occasione da Cesare Zavattini. Esce la monografia edita dai Fratelli Pozzo Editori, Torino, con un saggio di Marco Valsecchi. 1967 Partecipa alla mostra Arte Moderna in Italia 1915-1967, curata a Palazzo Strozzi, Firenze, da Carlo Ludovico Ragghianti. Personali alla Galleria Gissi di Torino e alla Rive Gauche di Parigi. Vince il Primo Premio Città di Milano e il Premio Bramante e la Milano Moderna. Collettive al Museo d’Arte Moderna di Guatemala e al Palazzo Pretorio di Certaldo (Omaggio a Giovanni Boccaccio degli artisti contemporanei). Per le Edizioni dal Naviglio di Milano escono il volume Un inverno a Parigi di Gualtieri di San Lazzaro, con dodici acqueforti di Gentilini e la cartella di grafica Sera italiana di Gentilini di Raffaele Carrieri. Pierre Cabanne gli dedica un saggio sulla rivista “XXème siècle”, Parigi. 1968 Gli viene conferito il Premio Presidenza della Repubblica dall’Accademia di San Luca di Roma, nella cui sede di Palazzo Carpegna è poi allestita, un’antologica presentata da Virgilio Guzzi. Partecipa al Premio Marzotto-Europa per la Pittura (Valdagno, Milano, Norimberga, Brno, Amersfoort, Parigi), alla XXXIV Biennale di Venezia e alla VII Biennale di Pittura di Mentone. 1969 È eletto Accademico di San Luca.Personale alla Galleria del Naviglio di Milano. Acquista uno studio a Parigi, dove ogni anno soggiornerà per alcuni mesi, durante i quali intensifica l’amicizia con R. A. Augustinci, direttore della Galerie Rive Gauche, André Pieyre de Mandiargues, Alain Bosquet, Patrick Waldberg, Alain Jouffroy e Gualtieri di San Lazzaro. Il 28 maggio, sul primo canale della televisione francese, la trasmissione Quatre temps di Michèle Arnaud, utilizza una scenografia che riproduce alcune sue opere. Si reca in Giappone per la sua personale alla Fuji International Art di Tokyo, presentato in catalogo da Otsuno Sakazaki. Partecipa a Pontedera alla mostra I pittori italiani dopo il novecento, poi trasferita nel 1970 al Palazzo dei Diamanti di Ferrara e al Palazzo Reale di Milano. Massimo Mida realizza il documentario Tempo aperto di Gentilini, con testo di Nerio Tebano e musiche di Egisto Macchi. 1970 Sposa Luciana Giuntoli, parente della prima moglie Stefania. Il Gabinetto G. P. Vieusseux a Palazzo Strozzi, Firenze, organizza una grande antologica della sua opera grafica. Sulla rivista “XXeme siècle” esce l’articolo Magie de Gentilini, di Raffaele Carrieri. Personale di grafica alla Galerie Rive Gauche di Roma: per l’occasione, viene presentata, per le Edizioni del Galeone di Verona, la cartella Gentilini - L’opera grafica, con riproduzioni in fac-simile. Personale alla galleria La Rosta due di Bari e a L’Arco Studio Internazionale d’Arte Grafica di Macerata. Vengono pubblicate le cartelle di acqueforti e litografie La mattina è diventata sera, di Milena Milani, Un turco tra noi, di P. Chiara, Io povero troviero di Parigi, di Dino Campana, Come uccelli della pioggia, di Nerio Tebano. 1971 La Litografica Internazionale di Milano pubblica la cartella di grafica Le chiese di Gentilinia, con un testo di Dino Buzzati. A Milano, personale di pittura alla Galleria del Naviglio e antologica di grafica alla Libreria Rizzoli. In aprile viaggia in Marocco con Luciana, Renato e Carla Cardazzo e il pittore Clemente. Nella grande antologica al Palazzo dei Diamanti di Ferrara, trasferita nel gennaio 1972 al Palazzo delle Esposizioni di Faenza, appare in mostra, per la prima volta, la cartella di litografie Cathédrales d’amour, con testi di Raffaele Carrieri e Patrick Waldberg. Esce la monografia con testo di Guido Giuffrè per Il Cigno Edizioni d’arte di Roma, che pubblicano anche la cartella di acqueforti Le carte da gioco di Gentilini. 1972 Mostra Franco Gentilini e il Libro d’Arte a L’Arco Studio Internazionale d’Arte Grafica di Roma e antologica di grafica al Centro di Studi per l’Incisione di Pesaro, che pubblica anche, in questa occasione, la cartella Vers di circonstance di Stephane Mallarmé. Partecipa con cinque opere alla X Quadriennale di Roma. Luigi Maestri Editore pubblica i Sonetti di Giorgio Baffo, scelti e annotati da Piero Chiara, con cinque acqueforti originali di Gentilini. 1973 Personale alla Galleria della Sala di Cultura di Modena; per l’occasione viene presentata la cartella di dodici acqueforti Zodiaco di Gentilini, Edizioni La Traccia, Modena. Il pontefice Paolo VI lo nomina Commendatore dell’Ordine di San Silvestro. Con una cerimonia nella Cappella Sistina si inaugura la Collezione Vaticana d’Arte Religiosa Moderna. Le opere di Gentilini sono sistemate in un’unica sala. Personale al Navigliovenezia. Nella personale di grafica alla Galleria La Gradiva di Firenze viene presentato il volume di Romeo Lucchese Gentilini e la sua grafica. Riceve a Firenze, insieme a Francesco Messina, il Globo d’Oro per le Arti – Premio Nazionale ‘I Numeri Uno’. Le Edizioni Il Cigno di Roma pubblicano la cartella di acqueforti Le Stagioni di Gentilini, con poesie di Alfonso Gatto. 1974 A Terni gli viene assegnato il Premio San Valentino d’Oro per la pittura. Partecipa, alla Pinacoteca Comunale di Ravenna, alla mostra Pittura in Romagna dalla seconda metà dell’800 ad oggi. Personali di grafica alla Kasahara Gallery di Osaka e di pittura alla Galleria Toninelli di Roma. Dopo una permanenza di trentacinque anni, lascia lo studio di Via Margutta per trasferirsi in uno studio di proprietà in Via dei Coronari. Le Edizioni Graphis Arte di Livorno pubblicano la cartella Tre acqueforti di Franco Gentilini. 1975 Per la serie televisiva del secondo canale RAI Come nasce un’opera d'arte, Franco Simongini gli dedica una puntata.Personale itinerante ad Amburgo e Berlino (trasferita l’anno dopo a Colonia). La Galleria La Rosta due di Bari ospita una personale incentrata sulle Cattedrali e Chiese di Puglia. Per le Edizioni del Cigno, Roma, esce la cartella di acqueforti I Tarocchi di Gentilini, con un testo di Patrick Waldberg, premiata nel 1977 alla I Triennale di Prato. Per l’Anno Internazionale della Donna, le Poste della Repubblica di San Marino emettono tre francobolli con due suoi dipinti del 1974. A cura di Piero Chiara esce Il Decamerone di Giovanni Boccaccio, illustrato con undici acqueforti di Gentilini, per le Edizioni di Pregio S.E.D.D. di Milano, volume premiato nel 1976 con due Targhe d’Oro. 1976 Gli viene assegnata, per meriti artistici, la Medaglia d’Oro della Pubblica Istruzione. A Montecatini Terme, l’Accademia d’Arte Scalabrino gli conferisce il Premio “Vita d’Artista”. Con una sala personale alla FIAC (Foire Internazionale d’Art Contemporaine) di Parigi, allestita al Grand Palais, inizia la sua presenza a questa manifestazione. Personali alla Galleria Blumen di Lugano e alla Galleria La Colomba di Torino.Le edizioni XXe siècle di Parigi e Leon Amiel di New York pubblicano Des Jardins enchantés, cartella di litografie con un testo di André Pieyre de Mandriargues. Le Edizioni Graphis Arte di Livorno pubblicano la cartella di tre incisioni Le donne di Gentilini; l’Arco Edizioni d’Arte di Roma pubblica Passaporto di Libero de Libero, con un’acquaforte del 1941 e le Edizioni del Bulino di Roma pubblicano La notte di Dino Campana, con 5 acqueforti. 1977 Personali alla Galleria Santacroce di Firenze, alla Galleria Toninelli di Roma e Milano (trasferita nel 1978 alla Galleria Forni di Bologna) e al Palazzo Ettoreo di Sacile. Alla mostra San Paolo nell’arte contemporanea, allestita al Braccio di Carlo Magno nella Città del Vaticano, espone il dipinto S. Paolo fugge da Damasco, 1977, commissionatogli dalle Gallerie Vaticane in occasione degli ottant’anni di Paolo VI.A Bruxelles viene eletto Socio dell’Accademia Reale delle Scienze Lettere e Belle Arti del Belgio. Cura le scene per Re Teodoro in Venezia di Giovanbattista Casti con musiche di Giovanni Paisiello, in scena al Teatro Olimpico di Roma. Le Edizioni Il Cigno di Roma pubblicano una serie di tre cartelle di acqueforti su Le Maschere di Gentilini.Lascia la docenza all’Accademia di Belle Arti di Roma. 1978 Personale di disegni e grafica alla Libreria Prandi di Reggio Emilia, di pittura alla Galleria del Corso di Latina e alla Galleria della Pergola di Pesaro. Sul numero 50 della rivista “XXe siècle”, dedicato alla pittura italiana, appaiono saggi di Wieland Schmied, e di Patrick Waldberg. Per le edizioni del Maestro dell’ES esce il volume Gentilini. I disegni, con una presentazione di Libero de Libero. 1979 Personali alla Galleria Macchi di Pisa, presentato da Enzo Carli, e alla Gallery Universe di Tokyo. Viene eletto Vicepresidente dell’Accademia di San Luca.Riceve il 16° Premio Thiene 1979 per la pittura, e per l’occasione è allestita una sua personale e un dipinto è acquisito dalla Pinacoteca della città. A Napoli gli viene consegnato il Premio Pontano per la Pittura. A Parigi “XXe siècle” stampa la cartella di litografie Cathédrales de France. Le Edizioni Bora di Bologna pubblicano la monografia con testo di Alain Bosquet. 1980 Mostra antologica all’ArtCurial di Parigi, alla Galleria Metastasio di Prato e personale di disegni presso L’Arco Studio Internazionale d’Arte Grafica di Roma. In quell’occasione esce il volume di Giuseppe Appella Franco Gentilini disegni 1939-1979. La rivista “XXe siècle” dedica a Gentilini un numero “Hommage” a cura di Alain Jouffroy e Romeo Lucchese. 1981 In gennaio personale alla Totah Gallery di Londra. Destinato ad essere eletto Presidente dell’Accademia Nazionale di San Luca, si vede costretto a declinare l’incarico per motivi di salute. Il 5 aprile muore dopo una breve malattia. È sepolto nel piccolo cimitero di Veio (Roma). L’ultima sua opera, un Autoritratto, 1981 commissionato dagli Uffizi, entra a far parte della Raccolta di Autoritratti di Artisti del Novecento. 1982 Nel giugno 1982 una raccolta di lastre calcografiche incise dall’artista in vari periodi della sua attività viene donata dalla famiglia Gentilini alla Calcografia Nazionale, Roma. Nel luglio dello stesso anno una serie di disegni e di grafiche dell’artista entra a far parte della Collezione del Gabinetto dei Disegni e Stampe degli Uffizi di Firenze. 1987 Su richiesta del Direttore Generale dei Beni Culturali e del Ministro della Cultura, tre dipinti (Natura morta con uva, 1955, La Cattedrale (n.1), 1959, Autoritratto con Luciana, 1974) vengono donati dalla vedova alla Galleria Nazionale di Arte Moderna di Roma, che si aggiungono ai sette dipinti già acquistati dalla stessa Galleria in varie epoche (Il ratto delle Sabine, 1938, Autoritratto con cappello, 1938, La strage degli innocenti, 1939, Interno, 1942, La camera incantata, 1943, Il camion rotto, 1948, Il Banchetto, 1952). 1989 Su richiesta del C.S.A.C. (Centro Studi Archivi della Comunicazione) dell’Università di Parma nove dipinti ed una selezione di grafica vengono donati da Luciana Gentilini entrando a far parte delle raccolte del Centro (Paesaggio di Brisighella (n.1), (1925), Il padre con la ballerina, 1931, La spiaggia (n.1), 1953, Banchetto nero, 1957, Giardino incantato, 1961, Procuratie a San Marco, 1971, Adamo e Eva (n.2), 1972, Il lenzuolo sotto la luna, 1973, Luciana col nastro rosso, 1977). 1999 Viene acquistato dai Musei Vaticani il dipinto Ponte Sant’Angelo, 1949, per la Collezione d’Arte Religiosa Moderna, già ospitante i dipinti La Basilica di S. Pietro, 1948, Cattedrale, 1954, Cattedrale con natura morta, 1960, Santa Maria Novella, 1964, Cattedrale con venditrice di frutta, 1962-66, S. Paolo fugge da Damasco, 1977). 2004 Tra le altre collezioni pubbliche italiane che ospitano dipinti di Franco Gentilini si contano oggi: Torino, Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea (La Cattedrale (n.2), 1953) Udine, Musei Civici di Storia e Arte – Galleria d’Arte Moderna (Adolescente, 1941, Il gatto, 1955, Il Battistero, 1955, Paesaggio spagnolo, 1963) Trieste, Museo Revoltella (Cattedrale nera (n.2), 1957) Milano, Galleria d’Arte Moderna, Padiglione d’Arte Contemporanea, Raccolta Grassi (Figure al mare (n. 2), 1954, Tavolo da lavoro (n. 3), 1960) Venezia, Galleria Internazionale d’Arte Moderna di Ca’ Pesaro (Giocatrice di palla (n.2), 1957) Venezia, Archivio Storico delle Arti Contemporanee A.S.A.C. (Due personaggi, 1970) Pieve di Cento (Bologna), Museo delle Generazioni del ‘900 “G. Bargellini” (Ragazza con leone, 1977) Modena, Galleria Civica (La soma la bestia doma, 1943, Strada del Sole (n.3), 1961) Firenze, museo d’Arte Contemporanea “La Raccolta Alberto della Ragione” (Oggetti sul tavolo, 1956) Cesena, Bibilioteca Comunale, Collezione M. Morellini (Natura morta con frutta e pesce, 1947) Macerata, Fondazione Cassa di Risparmio, Pinacoteca di Pittura e Scultura Italiana in Palazzo Ricci (Figura con gatto e natura morta, 1965, I personaggi, 1971) Faenza (Ravenna), Pinacoteca Comunale (Nudo, 1929, Susanna dopo il bagno, 1929, Lungo il fiume Lamone, 1930) Roma, Galleria Comunale d’Arte Moderna e Contemporanea (Giovani in riva al mare, 1934, Ritratto, 1935, Villa Borghese, 1936, Via Flaminia, 1947) Roma, Camera dei Deputati (La camera incantata, 1945, Figure sulla spiaggia, 1965) Roma, Senato della Repubblica (Il Campanile di Pisa, 1972) Benevento, Museo Civico del Sannio (Il cavaliere, 1969) Marsala, Pinacoteca Comunale (Due ragazze, 1978)

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